Algoritmo

Con il termine algoritmo, in ambito informatico, si indica un insieme di operazioni compiute da un calcolatore al fine di ottenere un preciso risultato. Si deve quindi immaginare un algoritmo con un “percorso a tappe” dove da un input si procede attraverso una serie di istruzioni tra esse collegate che conducono al risultato desiderato.

Close reading

Con close reading si designava un approccio alla critica letteraria – sviluppatosi in ambito anglosassone intorno agli anni Venti del Novecento – mirata all’analisi esclusiva dei testi, con particolare attenzioni agli elementi particolari rispetto a quelli generali o di contesto. Di recente, questa espressione ha trovato un nuovo utilizzo in contrapposizione alla dizione distant reading, coniata da Franco Moretti. Nell’attuale dibattito intorno alle all’analisi computazionale dei testi letterari, la locuzione close reading è genericamente utilizzata per indicare le tradizionali metodologie di critica letteraria che non si avvalgono di strumenti informatici.

Corpus (plurale Corpora)

Un corpus è un insieme di testi riuniti con criteri di selezione più o meno specifici. Costituiscono ad esempio un corpus tutte le opere di un autore (corpus shakespeariano) o una raccolta di articoli giornalistici su un singolo argomento. I corpora si sono diffusi grazie al consolidamento di una disciplina novecentesca, che si è sviluppata grazie alle innovazioni informatiche, la cosiddetta linguistica dei corpora, ossia una branca della linguistica che, grazie all’utilizzo dei calcolatori, compie rilevazioni statistiche su vaste collezioni testuali.


Distant reading

La locuzione distant reading è stata coniata dallo studioso di letteratura Franco Moretti nei primi anni Duemila in relazione alla sua proposta di approcciarsi alla letteratura con un approccio distanziato, eseguendo operazioni ermeneutiche su ampie collezioni di testi al fine di ricavarne informazioni di natura quantitativa. Nelle prime apparizioni della formula, Franco Moretti non allude direttamente all’utilizzo di strumenti digitali per attuare questo nuovo modello di critica. Tuttavia, per la sua efficacia ma, soprattutto, per le possibilità di analisi quantitativa offerte dai calcolatori, è ormai spesso utilizzata come termine estensivo per identificare le pratiche di critica letteraria che si avvalgono di risorse informatiche.

Input e output

Con input si identificano quei dati in ingresso che vengono forniti a un programma – o, nel nostro caso, a un algoritmo – come elementi iniziali su cui orientare le successive operazioni. Con input si possono definire sia i dati che saranno analizzati ma anche, in senso più estensivo, i parametri indicati, laddove richiesti, per articolare l’analisi secondo gli scopi che l’utente si prefigge. Gli output, viceversa, sono i dati che il programma restituisce all’utente come risultati, intermedi o finali, delle proprie operazioni.